Il 6 e il 13 dicembre 2020 andrà in onda su Rai 3 il mio documentario Terra Cruda!
La tradizione della bio-architettura in terra cruda raccontata in due puntate che, attraverso i volti e le testimonianze degli anziani di alcuni paesi della Sardegna, ci portano indietro nel tempo per riscoprire la tradizionale tipologia abitativa delle case in terra cruda, diffuse nel sud dell’Isola.
Il progetto Archivio audio-visivo Terra Cruda comprende tutte le regioni italiane in cui è presente l’architettura in terra ed è destinato ad arricchirsi nel tempo; l’obiettivo è quello di raccontare un pezzo di storia italiana a partire dalle memorie dei suoi abitanti più anziani per costituire un archivio di volti, storie e paesaggi del mondo rurale che permetta di raccontare la cultura abitativa tradizionale e di interpretare i mutamenti avvenuti nel corso dell’ultimo secolo.
“Ladiri” e “Terra cruda” sono i due progetti che ho realizzato nell’arco degli ultimi cinque anni, in collaborazione con l’Associazione Internazionale Città della Terra cruda, per creare un archivio audio-visivo dedicato alla civiltà rurale e alle costruzioni di case in terra. In particolare, nella puntata del 6 dicembre si racconteranno le architetture dei paesi di Villasor e Samassi, mentre in quella del 13 dicembre i paesi di Guspini, Samatzai e Monastir.
MANIFESTO PER IL DIRITTO A COSTRUIRE IN TERRA CRUDA
Costruire in terra significa ripensare, sia a livello locale sia a livello globale, l’impiego delle risorse del nostro pianeta, associando terra, acqua e sole in una vera sfida tecnica, culturale, sociale, economica ed ambientale; difendere il diritto di mettere in opera un materiale da costruzione naturale ed ecologico, abbondante, facilmente disponibile ed accessibile al maggior numero possibile di persone, per consentire ai meno abbienti di costruire la propria casa “con ciò che hanno sotto i piedi”;
promuovere le risorse locali, sia le risorse umane che quelle naturali, il miglioramento delle condizioni di vita, valorizzare la diversità culturale e mantenere sistemi di sostegno sociale per la costruzione e la manutenzione dell’ambiente costruito;
utilizzare un “calcestruzzo naturale”, che offre una vera alternativa ecologica ed economica rispetto a materiali e processi produttivi nocivi per l’ambiente;
rivalorizzare, adattare e trasformare, più di 11.000 anni di conoscenze e di saperi, e associare un materiale secolare ad un’architettura innovativa;
riconoscere il valore culturale del costruito vernacolare, di opporsi alla distruzione e favorirne il recupero nel rispetto del materiale e dell’espressione architettonica;
perseguire lo sviluppo dell’arte del costruire e di dare forme complesse in un insieme che combina architettura, estetica e decorazione;
sviluppare l’innovazione per ottimizzare il materiale, semplificare le opere e produrre nuove architetture.