Ràixe – In viaggio con i tabarchini

Italia 2019, HD 16:9 colore, 22′
Italiano, Tabarchino, Valenziano
Produzione | production: Cooperativa Sociale Millepiedi onlus
Regia | direction: Andrea Mura
Produzione esecutiva | Executive production: Ginko Film
Riprese/ Shooting: Andrea Mura, Chiara Andrich
Montaggio/ Editing: Chiara Andrich
Animazioni/ Animations: Michela Anedda
Musiche/ Music: Battista Dagnino, Claudio Pintus
Sound design: Indoru
Voce narrante/ Voice over: Susanna Mannelli
Coordinamento/ Project management: Marzia Varaldo, Stefania Cinus
cast
Con/With: Nicolo Capriata, Giuseppe Grosso, Andrea Luxoro, Luca Navarra, Luigi Pellerano, Tullia Pusceddu, Remigio Scopelliti

Documentario realizzato all’interno del progetto Ráixe – Spazi digitali per la cultura tabarchina, finanziato dal bando Domos de sa cultura della Regione Autonoma della Sardegna.

Il documentario, attraverso testimonianze orali, documenti d’archivio e animazioni, conduce lo spettatore alla scoperta dell’affascinante epopea del popolo tabarchino durante secoli di peregrinazioni attraverso il Mediterraneo. La storia ha inizio a Pegli nel 1600 quando un gruppo di liguri partì alla volta di Tabarka in Tunisia per questioni commerciali; prosegue poi a Carloforte, Calasetta (Italia) e Nueva Tabarca (Spagna) dall’800’ fino ai giorni nostri. Vengono dunque raccontate le avventure di un popolo che può essere considerato emblema di commistioni culturali, migrazioni, connessioni con altre popolazioni mediterranee e allo stesso tempo tenace nel conservare le proprie radici e la propria cultura.
Il documentario è stato ideato appositamente per il museo Ràixe-Spazi digitali per la cultura Tabarchina, che è stato inaugurato nel 2019 a Calasetta.

Trough the use of oral testimonies, archives, and animations, the documentary leads the viewer to discover the epic journeys of the Tabarchino people across the Mediterranean over the centuries. The story began in Pegli in the 1600s when a group of people from Liguria travelled to Tabarka in Tunisia for trade matters; they then reached Carloforte, Calasetta(Italy), and Nueva Tabarca (Spain) from the 1800s to the present day. The film tells the adventures of a people that can be considered the emblem of cultural mingling, migrations, and connections with other Mediterranean populations while still tenaciously preserving its own roots and culture. The video was made by GInko Film for the project Ràixe – Spazi digitali per la cultura tabarchina by the social coop Millepiedi from Sant’Antioco and was funded by the “Domos de sa cultura” public call for tenders from the Autonomous Region of Sardinia.
Il documentario è stato ideato appositamente per il museo Ràixe-Spazi digitali per la cultura Tabarchina, che è stato inaugurato nel 2019 a Calasetta.

Viaggiatori 2020

Italia 2019, HD, 5′
Video di | by: Andrea Mura
Montaggio | Editing: Tommaso Mauriello
Un progetto di |  A project by: Aman Società Cooperativa Sociale, Aquilone di Viviana Società Cooperativa.
In collaborazione con | In parnership with: Kyber Teatro, Sardegna Sottosopra, Sardinia E-Motion.

Video racconto di Viaggiatori 2020 in Sardegna, progetto interculturale di teatro e nuoto che ha coinvolto venti ragazzi che hanno prima affrontato la loro paura dell’acqua e poi realizzato uno spettacolo teatrale coordinati dalle registe Ilaria Nina Zedda e Claudia Pupillo.

Video story of Travelers 2020 in Sardinia, an intercultural theater and swimming project that involved twenty young people who first faced their fear of water and then created a theatrical show coordinated by directors Ilaria Nina Zedda and Claudia Pupillo. 

 

Il documentario Ràixe al Babel Film Festival

Il nostro documentario Ràixe – In viaggio con i tabarchini sarà presentato come evento speciale al Babel Film Festival, il festival che racconta le minoranze linguistiche di tutto il mondo. Appuntamento martedi 3 dicembre alle 19,20 presso Sa Manifattura a Cagliari in Viale Regina Margherita, 33.
Il documentario Ràixe è stato realizzato da Ginko film per Ràixe – Spazi digitali per la cultura Tabarchina,  un museo multimediale dove la storia e le tradizioni della cultura tabarchina vengono raccontate attraverso testimonianze della comunità raccolte in video interviste, materiale d’archivio e foto di famiglia, che sono fruibili attraverso tavoli interattivi, tablet e qrcode disseminati lungo il percorso museale.

Il documentario Ràixe racconta le varie tappe della storia della popolazione tabarchina attraverso il Mediterraneo: da Pegli a Tabarca fino a Carloforte, Calasetta e Nueva Tabarca, una storia iniziata cinquecento anni fa e che ancora oggi in forme mutate prosegue. Attraverso il racconto orale dei tabarchini di oggi, immagini d’archivio, una voce narrante, animazioni lo spettatore verrà condotto in un viaggio alla scoperta della storia di un popolo che può essere considerato emblema di commistioni culturali, migrazioni, connessione con altre popolazioni mediterranee e allo stesso tempo tenace nel conservare le proprie radici e la propria cultura.

Un frame del documentario Ràixe

Un frame del documentario Ràixe

Animazioni di Michela Anedda per Ràixe

“Il progetto del Babel Film Festival muove dall’intenzione che non è solo quella di rendere conto di un cinema che negli anni ha sempre di più raccontato storie periferiche, in cui l’uso della lingua della periferia ha connotazioni narrative imprescindibili e determinanti per la riuscita artistica dell’opera. Il progetto nasce anche dall’intenzione di restituire una comunanza di intenti tra le diverse aree linguistiche, di mostrarne la ricchezza e le potenzialità culturali e di contribuire alla testimonianza di una vivacità linguistica che arricchisce l’autore di cinema, influisce sulla sua creatività e ha conseguenze figurative centrali nella definizione della sua opera.” Clicca qui per il programma completo del Babel Film Festival.

Iniziate le riprese di Transumanze

Iniziano le riprese in Toscana del documentario di creazione Transumanze di Andrea Mura che racconta la grande migrazione dei pastori sardi in Toscana a partire dagli anni ‘60. Una storia italiana poco raccontata di lavoro, conflitti sociali ed emancipazione nel passaggio dalla mezzadria all’industrializzazione. Dopo un periodo di sopralluoghi e di ricerca tra il territorio sardo e toscano la prima settimana di ripresa del documentario si tiene nella provincia di Siena spostandosi tra i comuni di Asciano, Buonconvento, Contignano e Radicofani. Le location sono i bellissimi paesaggi delle crete senesi, gli ovili e le aziende di molti pastori di origine sarda che continuano a portare avanti l’attività iniziata tra gli anni ‘60 e ‘80. Transumanze è un racconto corale che è scoperta del paesaggio, delle campagne, delle attività legate alla pastorizia e alla caseificazione, ma anche racconto di uomini alle prese con le sfide della contemporaneità.

Un frame di Transumnaze

«I loro percorsi – afferma il regista Andrea Mura – resi attraverso la narrazione orale, faranno da trama ad un più ampio racconto a carattere universale: quello della storia dell’emigrazione e il difficile equilibrio che permette la nascita di nuove comunità in contesti sociali già fortemente caratterizzati e come queste nuove comunità sono cresciute e hanno prosperato in una storia intrinsecamente ciclica. Seguendo il susseguirsi delle stagioni del lavoro del pastore si racconterà un mestiere, pensato comunemente come statico e immutabile, alle prese invece con le sfide della globalizzazione: aggiornamento continuo dei macchinari, creazione di specie genetiche ibride per aumentare la produzione di latte, sfide sui prezzi della grande distribuzione, rapporto con nuovi lavoratori emigrati dall’est Europa.»

Il documentario ha avuto una lunga gestazione ed arriva alle riprese dopo un corposo periodo di studi. Il soggetto è stato scritto da Nicola Contini con la consulenza dell’antropologo Tommaso Sbriccoli che ha approfondito l’emigrazione della comunità sarda in Toscana insieme al professor Piergiorgio Solinas che fin dagli anni Sessanta ha indagato il fenomeno da un punto vista antropologico. A partire dagli anni ’50 infatti, nel sud della Toscana, in concomitanza con la fine del sistema mezzadrile e il conseguente abbandono delle campagne viste come improduttive, si assistette a una forma di immigrazione comunitaria: dalla Sardegna giunsero, con le proprie greggi e a bordo di velieri, numerosi pastori sardi e a seguito intere comunità si mossero. Paesi della Sardegna come Austis, Orune e tanti altri si spopolarono. Nel sud della Toscana, i pastori sardi ritrovarono quelle condizioni ideali legate al loro mondo produttivo che in Sardegna ormai non era più facile trovare. Con le loro greggi e le loro competenze in materia di caseificazione contribuirono a creare la produzione del pecorino toscano e a tutelare il paesaggio delle crete senesi, oggi famosi in tutto il mondo.

A distanza di oltre mezzo secolo, il documentario vuole raccontare quei pastori e le loro famiglie che vivono ancora in Toscana e continuano a portare avanti la loro attività di allevamento confrontandosi con un mercato sempre più esigente. A scandire la narrazione c’è il passaggio delle stagioni e il lavoro del pastore strettamente connesso al ciclo dell’anno: le nascite degli agnelli, la tosatura, la semina, la trebbiatura. Il passato verrà raccontato con le immagini d’archivio, sia video che fotografiche, che accompagneranno lo spettatore nel ripercorrere le tappe cruciali di questa grande migrazione: le condizioni dei pastori in Sardegna prima della partenza, l’arrivo in Toscana negli anni ’60, il periodo dei sequestri e la difficile convivenza tra sardi e toscani, lo sviluppo dei caseifici, delle cooperative e del comparto pastorale.

Il film prodotto dallo stesso Andrea Mura e dalla casa di produzione Ginko Film, è finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna, sostenuto dalla Sardegna Film Commission e dalla Società Umanitaria – Cineteca Sarda.

Paese Museo 1968-2018 al Cagliari Film Festival 2019

Il 27 Settembre alle 20,30, verrà proiettato il mio documentario Paese Museo 1968-2018 al Cagliari Film Festival 2019 – nel Giardino di Artaruga in Via San Saturnino 13 a Cagliari. Salvaguardia dell’ambiente, cambiamenti climatici, tutela del lavoro, migrazioni e diritti di chi si mette in viaggio. Sono questi i temi al centro della sesta edizione del Cagliari Film Festival, rassegna di impegno civile organizzata dall’Associazione culturale Tina Modotti.

Cartolina CFF 2019

La serata prevede la proiezione di tre cortometraggi:
Paese Museo 1968-2018 di Andrea Mura (2019) Il documentario racconta i cinquant’ anni del paese di San Sperate (Ca), da quando nel 1968 un gruppo di giovani artisti diede il via all’avventura del muralismo e del paese museo. Cinquant’anni che hanno rivoluzionato l’immagine di quello che era il “Paese di terra” e che ora è riconosciuto come il Paese Museo della creatività, uno dei centri culturali più attivi dell’intera Sardegna.
Ausonia di Giulia Camba e Elisa Meloni (2019). Ausonia è un luogo che fa parte della storia di Cagliari di cui non rimane alcuna traccia materica. I racconti degli sfollati che l’hanno abitata nel dopoguerra si sono trasformati in suggestioni visive. Un cortometraggio sperimentale in cui dimensione intima e passato familiare e collettivo si mescolano in una sospensione onirica e avvolgente.
Strollica di Peter Marcias (2017) Una bambina di 10 anni, scopre che nel suo parco preferito, si sta per impiantare una stazione di torri eoliche. Preoccupata perché gli uccelli non cantano ed il paesaggio è deturpato, si reca all’alba con l’idea di abbattere la torre. La torre si lamenta ed invita Strollica a visitare il suo interno e spiega i vantaggi delle energie rinnovabili. La bambina comprende, ma insiste sui danni al suo ambiente. Si arriverà ad un accordo e le torri si sposteranno in un altro sito.

Per il programma completo del Cagliari Film Festival 2019 clicca qui

Inaugurazione di Raixe – Spazi digitali per la cultura tabarchina

Sabato 21 Settembre 2019 a Calasetta inaugurano gli spazi di Ràixe – Spazi digitali per la cultura Tabarchina, un archivio digitale e museo della memoria  i cui contenuti video sono stati realizzati da Ginko Film: 30 interviste e un documentario sulla storia del popolo tabarchino per la regia di Andrea Mura.

Ràixe – Spazi digitali per la cultura Tabarchina è un museo multimediale dove la storia e le tradizioni della cultura tabarchina vengono raccontate attraverso testimonianze della comunità raccolte in video interviste, materiale d’archivio e foto di famiglia, che saranno fruibili attraverso tavoli interattivi, tablet e qrcode disseminati lungo il percorso museale. Al termine della visita sarà proiettato il documentario Ràixe – In viaggio con i tabarchini di Andrea Mura (Italia 2019, 22′), ideato appositamente per il museo, che conduce lo spettatore alla scoperta della affascinante storia dei tabarchini.

La Cerimonia di inaugurazione dell’Archivio Ràixe si terrà presso l’Aula Consiliare del Comune di Calasetta, a partire dalle 18:30 per fare il punto sulla nascita del progetto Ràixe, dal suo sviluppo airisultati raggiunti.  Seguirà l’inaugurazione della sede museale che accoglierà l’archivio digitale delle memorie e delle radici della cultura tabarchina.

www.raixe.it

Ráixe Spazi digitali per la cultura tabarchina

Ideato, coordinato e curato da
Marzia Varaldo – Cooperativa Millepiedi Sant’Antioco
Progettazione
Coop Millepiedi: Isabella Parodo, Marzia Varaldo;
Abacons srl: Maria Francesca Adamo, Maria Beatrice Lupi,Marco Ruggeri;
DELFIS srl: Antonio Coiana, Pino Degan
Video e documentario realizzati da
Ginko Film

Transumanze all’Isola di Edipo a Venezia

Ginko Film presenta i progetti in produzione il 29 agosto alle ore 21 al Lido di Venezia presso lo spazio Isola Edipo.
In apertura verrà proiettato il teaser del documentario di Andrea Mura “Transumanze” che racconta la grande migrazione dei pastori sardi in Toscana degli anni ‘60. Una storia italiana poco raccontata di lavoro, conflitti sociali ed emancipazione nel passaggio dalla mezzadria all’industrializzazione.” Il documentario è in fase di produzione, l’uscita in sala è prevista per l’estate 2020.

Un frame del documentario Transumanze di Andrea Mura

A seguire la presentazione di Venezia Liquida, un webdoc interattivo di Giovanni Pellegrini di cui verranno proiettati alcuni estratti con la spiegazione del funzionamento della piattaforma interattiva. “Venezia Liquida” racconta il lato acquatico di Venezia visto dalle barche di quei veneziani che giorno dopo giorno resistono alle grandi minacce che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza della loro città: turismo di massa, cambiamenti climatici ed inquinamento. www.venezialiquida.it
Interverranno alcuni partner del progetto Venezia Liquida, Chiara Mendolia della Venice Film Commission, Luigi Lazzaro di Legambiente Veneto, Giorgio Righetti dell’Associazione Vela al Terzo e Luisa Vianello della Remiera Settemari.

Proiezione di Paese Museo 1968-2018 a San Sperate

Proiezione del mio documentario Paese Museo 1968-2018 domenica 28 luglio alle ore 21 a San Sperate (CA) in via San Giovanni. Un incontro nell’ambito degli Arrolius di XVI edizione Cuncambias – Festival di cultura popolare, per parlare dei cinqunt’anni del paese museo e per ricordare il grande centenario tziu Giuliu, recentemente scomparso. Le musiche del film sono di Andrea Schirru.
Il documentario è stato realizzato nel 2019 nell’ambito delle iniziative di TerrAccogliente a cura dell’Associazione Internazionale Città della Terra Cruda.

Backstage di Paese Museo 1968-2018 (by Giulia Camba)

Paese Museo 1968-2018 racconta i cinquant’ anni del paese di San Sperate in provincia di Cagliari, da quando nel 1968 un gruppo di giovani artisti diede il via all’avventura del muralismo e del paese museo. Cinquant’anni che hanno rivoluzionato l’immagine di quello che era il “Paese di terra” e che ora è riconosciuto come il Paese Museo della creatività, uno dei centri culturali più attivi dell’intera Sardegna.

Tziu Giuliu (photo by Andrea Mura)

Locandina di Cuncambias 2019

Sole Luna Doc Film Festival 2019

Per il sesto anno curerò con Chiara Andrich la direzione artistica del Sole Luna Doc Film Festival 2019 che si svolgerà a Palermo, presso il Complesso di Santa Maria dello Spasimo, dal 7 al 13 luglio.
Sole Luna Doc Film Festival è un festival internazionale di documentari, nato nel 2006 a Palermo che giunge nel 2019 alla sua quattordicesima edizione. Si tratta di un evento capace di unire e favorire l’incontro tra persone, idee, prospettive e sguardi attraverso il documentario d’autore, e di portare all’attenzione del più vasto pubblico possibile punti di vista originali e coraggiosi su realtà sconosciute o poco note.

Per sette giorni – dal 7 al 13 luglio – il complesso di Santa Maria dello Spasimo di Palermo, capitale del Mediterraneo e mosaico di culture, si trasformerà in un’isola del Cinema del reale con quattro sale – una in più rispetto agli scorsi anni – per la proiezione dei film e dei corti in concorso e delle rassegne fuori concorso.
Un’edizione particolarmente ricca che si aprirà con uno speciale omaggio al regista Bernardo Bertolucci, alla presenza della regista e moglie Clare Peploe e di due tra i suoi più stretti collaboratori: Mark Peploe e Jacopo Quadri.
Oltre 50 le proiezioni in programma di cui 24 film in concorso tra lungometraggi e cortometraggi e 20 première a partire dalla rassegna monografica “Freedom Women” del documentarista di guerra Giancarlo Bocchi: sei film che saranno presentati in anteprima assoluta a Palermo e che accendono i riflettori su donne impegnate in vari paesi del mondo dove dittature e guerre infrangono libertà e diritti.
Tre, come ogni anno, le sezioni in concorso: Human Rights che accoglie documentari che raccontano storie di diritti negati, mortificati o conseguiti; The Journey che assume il viaggio come esperienza e metafora della dimensione umana; Short Docs, per film che non superano la durata di 30 minuti e che accendono i riflettori su temi cruciali del presente. I film saranno presentati in lingua originale con sottotitoli in italiano e inglese e per non udenti. Sono previste anche audio descrizioni per non vedenti. L’80 per cento delle opere è di produzione internazionale proveniente da: Iran, Regno Unito, Francia, Colombia, Germania, Russia, Polonia, Spagna, Brasile, Vietnam, Siria, Belgio, Australia, Canada, Afghanistan, Svezia, Danimarca, Libano, Argentina, Uruguay, Italia.
A decretare i vincitori sarà una giuria internazionale, composta dal regista romano Giorgio Treves, dalla documentarista sudafricana Aliki Saragas (vincitrice della scorsa edizione del Festival), dall’attore palestinese Mohamad Bakri, dalla regista Costanza Quatriglio, direttore didattico del CSC di Palermo, e dalla scrittrice e critica Tiziana Lo Porto. Assegnerà il Premio Miglior documentario sostenuto dalla Fondazione Sicilia al miglior film in concorso, e al miglior cortometraggio, offerto dal Museo delle Marionette di Palermo Antonio Pasqualino e le menzioni: Miglior regia, Miglior fotografia, Miglior montaggio.

 

 

Nasce la Ginko Film!

Si presenta il 1 giugno con una intera giornata di eventi a Venezia la GINKO FILM, una giovane casa di produzione cinematografica e audiovisiva italiana creata dai tre documentaristi Chiara Andrich, Andrea Mura e Giovanni Pellegrini nell’estate del 2018 grazie al prezioso finanziamento POR FESR 2014-2020 (Asse 3 – Azione 3.5.1. Sub-Azione C – imprese culturali, creative e dello spettacolo). Un’intera giornata di incontri ed eventi nel capoluogo veneto consentirà a pubblico, enti e professionisti del cinema e del mondo audiovisivo, di conoscere una realtà nata per produrre film, favorire lo sviluppo di campagne di comunicazione per istituzioni e aziende e organizzare iniziative educative e formative di alto profilo professionale. Il programma della giornata di sabato 1 giugno prevede ben tre incontri (a prenotazione obbligatoria) presso lo studio della società, nel cuore di Venezia: alle ore 11:30 per stampa e istituzioni, alle 15:00 e poi alle 16:30 per il pubblico. In questa occasione, attraverso la formula informale dello studio aperto, i tre soci accoglieranno il pubblico negli spazi della Ginko Film e illustreranno i progetti in corso e quelli futuri.

Lo studio della Ginko Film nel sestiere di Santa Croce sarà inoltre sede per Profondità di campi, una mostra di fotografie del trevigiano Matteo de Mayda (agenzia Contrasto), traccia di un reportage realizzato nel 2018 per documentare la preparazione dell’Islanda alla sua prima partecipazione al Campionato del mondo di calcio e significativa testimonianza della vocazione di Ginko Film a estendere la propria progettualità anche ad altri linguaggi espressivi e a trattare tematiche internazionali. Con una predilezione per il documentario d’autore, la Ginko Film deve il suo nome all’omonima pianta incredibilmente adattabile e resistente che è stata capace di sopravvivere all’estinzione dei dinosauri e alla bomba atomica di Hiroshima. Fonte di ispirazione per artisti di ogni epoca e cultura, “la pianta del Ginko – dice il socio veneziano, Giovanni Pellegrini- ha generato l’idea di immaginare ciascuno dei nostri lavori come capace di attrarre e di resistere nel tempo”.

La giornata di sabato 1 giugno si chiuderà alle 18:30 al Cinema Giorgione di Venezia con l’evento a ingresso libero (fino a esaurimento dei posti disponibili) dal titolo Indistinti Confini: “un film live happening” specifica Andrea Mura, “con cui abbiamo voluto far incontrare il nostro modo di guardare e raccontare il mondo con quello di un gruppo di artisti e cineasti amici e collaboratori: i registi Michele Bernardi, Fabio Bobbio, Beatrice Favaretto, Daniele Gaglianone, Guillermo Quintero, Georgia Panagou, Biophonic (Pierre Bourrigault, Elisetta, Maddalena Pasqua) ed i musicisti Filippo Perocco, Lorenzo Tomio e Roberto Durante, membri dell’ensemble L’Arsenale, già vincitore del premio Abbiati 2016 e protagonista de La Biennale Musica 2019”. Le loro musiche accompegnaranno le immagini originali creati dagli artisti.

Il titolo dell’evento Indistinti Confini, diretto riferimento a uno scritto di Italo Calvino su Le Metamorfosi di Ovidio, rimanda al tema del confine tra mondi e della transmedialità. Lo spettacolo propone un dialogo tra linguaggi cinematografici diversi, animazione, documentario, video arte uniti dalla tematica sempre nuovamente declinata che porterà le diverse opere degli artisti ospiti. Indistinti Confini è l’evento che testimonia l’attitudine di Ginko Film alla creazione di originali prodotti artistici, contaminazioni tra generi e coinvolgimento di artisti di caratura internazionale.

La sede operativa di Ginko Film s.r.l. è in Santa Croce 795/A a Venezia.

Per informazioni scrivere a info@ginkofilm.it; per prenotare la partecipazione agli incontri pomeridiani in studio, alle ore 15:00 e alle ore 16:30, è necessario prenotare. Per farlo scrivere a comunicazione@ginkofilm.it.